Pubblicato il : 03 Settembre 20181 tempo di lettura minimo

ANCORA EMIGRANTE?

Ci sei riuscita

ad insegnarmi a fingere,

a non mostrare

il dolore che provo,

per la previsione di una

nuova nostalgia,

nella speranza

di un ancora lontano

e duro futuro.

Un futuro di cui ho paura,

come del buio di questa

stanza, vuota senza di te.

Un futuro dal quale

stavolta anch’io,

nonostante tutte le mie prudenze,

non potrò più tornare indietro.

Forse soltanto adesso

ti ho finalmente accordato

la mia fiducia,

la mia rinuncia,

me stesso.

 

TRASGRESSIONE PLATONICA

Come tutte le estati,

il solito periodo di celibato forzato,

dedicato ad una intensa

riabilitazione alcoolica,

insieme a goliardiche compagnie.

Invece quest’anno qualcos’altro;

forse soltanto per

provarsi di potere, volendo…

Casualmente l’incontro

con un passato irrisolto

e un eros incipiente,

irrefrenabile.

Subito ecco avanzare

presunti sensi di colpa,

e la paura di piombare

nel caos affettivo,

di giocare troppo audacemente

col mio subconscio.

Ma la sera precedente

la dura, cruenta battaglia,

la tua voce al telefono,

dopo giorni di incauto silenzio.

Amore, non farmi mai mancare

la forza che ha saputo darmi

la consapevolezza della nostra unione.

Ignorando tutto, non rischiare

ancora, una volta di troppo.

Ancora, come ieri.