ANCORA EMIGRANTE? Ci sei riuscita ad insegnarmi a fingere, a non mostrare il dolore che provo, per la previsione di una nuova nostalgia, nella speranza di un ancora lontano e duro futuro. Un futuro di cui ho paura, come del buio di questa stanza, vuota senza di te. Un futuro dal quale stavolta anch'io, nonostante tutte le mie prudenze, non potrò più tornare indietro. Forse soltanto adesso ti ho finalmente accordato la mia fiducia, la mia rinuncia, me stesso.   TRASGRESSIONE PLATONICA Come tutte le estati, il solito periodo di celibato forzato, dedicato ad una intensa riabilitazione alcoolica, insieme a goliardiche compagnie. Invece quest'anno qualcos'altro; forse soltanto per provarsi di potere, volendo... Casualmente l'incontro con un passato irrisolto e un eros incipiente, irrefrenabile. Subito ecco avanzare presunti sensi di colpa, e la paura di piombare nel caos affettivo, di giocare troppo audacemente col mio subconscio. Ma la sera precedente la dura, cruenta battaglia, la tua voce al telefono, dopo giorni di incauto silenzio. Amore, non farmi mai mancare la forza che ha saputo darmi la consapevolezza della nostra unione. Ignorando tutto, non rischiare ancora, una volta di troppo. Ancora, come ieri.